Frontale tra due moto:
muore un alpignanese,
due feriti
SUSA - Un motociclista morto e altri due feriti, di cui uno in modo grave. E’ tragico il bilancio dell’incidente avvenuto sabato scorso poco dopo le 18,30 sulle curve del Belvedere, tra Susa e Gravere. Impatto fatale per Ivan Sirigatti, 25enne di Alpignano, morto sul colpo. In sella alla sua Suzuki stava affrontando una delle curve del Belvedere procedendo in direzione di Susa quando, forse per effettuare il sorpasso di un’automobile, ha perso il controllo invadendo la corsia opposta. In quello stesso istante un altro motociclista si stava dirigendo in direzione di Gravere: Tommaso Gisabella, 27enne di Rivalta, amico di infanzia dello stesso Sirigatti, non ha potuto evitare lo scontro che è stato tremendo. Le due moto hanno cominciato la carambola che ha coinvolto anche il rivolese Lorenzo Orastella, 28 anni, in sella alla sua Honda 1000. I parenti ricordano Ivan come il «gigante buono: era un pezzo di pane nonostante la sua stazza, si faceva voler bene da chiunque». Autotrasportatore, era anche un promettente giocatore di football americano, da cinque anni legato ai Blacks di Rivoli, con i quali giocava nella serie A...
Folla ai funerali
del motociclista
morto al Belvedere
ALPIGNANO - C’era una folla giovedì alle 10,30 alla parrocchia San Paolo di Cascine Vica per i funerali di Ivan Sirigatti, il giovane centauro di Alpignano che ha perso la vita sabato pomeriggio sulle curve del Belvedere. In sella alla sua Suzuki non è riuscito a evitare il terribile frontale con la moto di Tommaso Gisabella, 27enne di Rivalta, un amico d’infanzia.Non c’è spazio per le parole sul sagrato della chiesa, giovani e giovanissimi arrivano alla spicciolata, in gruppetti, ma nessuno osa aprir bocca. Un amico e un compagno se ne è andato, e nessuno ha il coraggio di crederci davvero, non a 25 anni. Amici e parenti attendono ben prima dell’ora stabilita l’arrivo del feretro, a poco a poco riempiono lo spazio e invadono tutto il controviale del corso. Poche parole di cordoglio rompono il silenzio.
Poi un rombo crescente, che diventa un’intera scorta di moto roboanti. Seguono il carro funebre in arrivo dall’ospedale di Susa, si fermano di fronte alla chiesa e sgasano in sella alle loro due ruote. Sono i centauri, gli amici di Ivan, che vogliono salutarlo così, con il frastuono dei motori, come prima della partenza di uno dei tanti giri fatti insieme...
R.I.P.