Motocicletta, Storia della moto, il mezzo che cavalchiamo.

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BikerSer
view post Posted on 18/8/2007, 01:29




La motocicletta è un veicolo a 2 ruote, provvisto di motore, in cui la ruota anteriore è direzionale e quella posteriore si occupa della trazione. Appartiene alla categoria dei motoveicoli.
Le 2 ruote sono in linea e la stabilità del mezzo in movimento viene garantita dal principio di conservazione del momento angolare. Le variazioni di direzione della motocicletta vengono comandate tramite un manubrio, con sfruttamento degli effetti giroscopici causati dalla conservazione del momento angolare.

Il centauro siede sulla motocicletta appoggiandosi su una sella, utilizzando il manubrio per l'appoggio delle mani e per comandare l'impianto frenante, l'acceleratore che regola la velocità e l'eventuale frizione. Le gambe si appoggiano invece su apposite pedane da dove il piede comanda il freno posteriore e (ad eccezione dei veicoli a cambio automatico o di alcuni tipi di scooter) il cambio delle marce.

Questo tipo di veicolo è prettamente utilizzabile da 2 persone, con l'eccezione dei ciclomotori, che secondo il Codice della strada sono monoutente, e dei sidecar, motociclette con agganciata lateralmente un'appendice che consente di trasportare un terzo, in alcuni casi, un quarto passeggero.
 
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BikerSer
view post Posted on 18/8/2007, 01:47




Breve storia della motocicletta

L'invenzione della motocicletta con motore a scoppio viene fatta risalire a due inventori tedeschi, Gottlieb Daimler e Wilhelm Maybach che costruirono il primo prototipo nel 1885 in una piccola officina di Cannstatt (nelle vicinanze di Stoccarda). Un altro progenitore viene considerato il veicolo funzionante a vapore costruito dall'inventore francese Louis-Guillaume Perreaux che ha depositato i primi brevetti nel 1868. Prima della fine del XIX secolo i primi esemplari funzionanti vennero messi in vendita e da quel momento si assistette ad una continua evoluzione della motocicletta, grazie ad aziende di tutto il Mondo, sia in Europa che negli USA. Fino agli anni sessanta la produzione era per la gran parte Europea, con l'industria Inglese, Tedesca e Italiana in particolare evidenza, negli ultimi decenni la parte del leone viene fatta dalle industrie Giapponesi.


Replica della prima moto a vapore

Edited by BikerSer - 28/3/2008, 13:06
 
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BikerSer
view post Posted on 18/8/2007, 02:07




Le tipologie di Motociclette


Ciclomotore

È indubbiamente il primo passo per cominciare a conoscere le due ruote motorizzate. Può essere dotato di un motore elettrico o a scoppio o, più raramente, di entrambi (motorizzazione bimodale). In ogni caso, la velocità massima del ciclomotore è limitata a 45 km/h dal Codice della strada. Quest'ultimo stabilisce inoltre che la cilindrata non può superare i 50 cc e consente il trasporto del passeggero (per i modelli omologati) solo se il conducente è maggiorenne. In Italia si può condurre dall'età di 14 anni, dopo aver conseguito il Certificato di Idoneità alla Guida (o patentino). Per circolare deve essere munito di uno speciale contrassegno identificativo (targhino), rilasciato con procedura semplificata dagli uffici della Motorizzazione Civile. Nonostante le prestazioni limitate e le dimensioni ridotte, i ciclomotori sono spesso equipaggiati con le migliori tecnologie disponibili ed utilizzate anche su motociclette ben più grandi e sofisticate, dall'alimentazione a iniezione, ai freni a disco. Oltre che come mezzo per imparare, il ciclomotore ha molto successo per la sua economicità e per l'agilità nel traffico urbano, e per questo è apprezzato da utilizzatori di ogni fascia di età, soprattutto nella versione scooter, più pratica e protettiva.


Motocicletta da strada

È probabilmente il tipo di motocicletta più diffuso, inserendo in questa categoria dalle moto naked (nude), senza alcuna forma di carenatura all'avantreno per proteggere il motociclista dagli eventi atmosferici, abbastanza leggere ed agili, sino a giungere alle grand cruiser, moto con carrozzerie molto ampie ed avvolgenti e con grandi bauletti sul lato posteriore, destinate soprattutto ai grandi viaggi autostradali. La motocicletta media oggi può essere considerata quella che ha una cilindrata intorno ai 600 cc che offre un buon compromesso di peso e velocità, con una appendice aerodinamica anteriore (un cupolino) con funzioni protettive e la possibilità di installazione di contenitori posteriori (i bauletti). Tutto al fine di poter essere utilizzata piacevolmente in ogni condizione di tempo e di strada.

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Motocicletta da Gran Turismo


Motocicletta da fuoristrada

Sono delle motociclette studiate appositamente per percorsi accidentati e spesso non asfaltati, vengono categorizzate in veicoli da cross, da enduro e da trial, ciascuna con le sue specificità; le prime, molto leggere, sono caratterizzate da sospensioni molto robuste e con corsa lunga, adatte ad assorbire la maggior parte delle asperità e dei salti a cui la moto viene sottoposta, le seconde con un assetto meno esasperato per agevolare l'utilizzazione mista, anche su strade asfaltate, con medie di percorrenza abbastanza elevate. Il terzo tipo invece si caratterizza da motorizzazioni con una coppia motrice molto elevata e a bassi regimi che consente il superamento anche di ostacoli a prima vista insormontabili. Ma oltre a questi tipi di motociclette, esistono anche motociclette chiamate "supermotard", derivate dalle cross, le quali montano gomme e sospensioni per la strada, seguite anche da un buon impianto frenante, il quale deve far arrestare la moto da velocità molto elevate. Questi tipi di moto, sono usate per correre in kartodromi, dove vi è la pista, che è formata da manto stradale, al quale viene aggiunto un piccolo tragitto per il fuoristrada.

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Motocicletta da Cross

Edited by BikerSer - 18/8/2007, 03:48
 
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BikerSer
view post Posted on 18/8/2007, 02:30




Chopper

Sono motociclette le quali sono state sottoposta ad un radicale processo di personalizzazione per soddisfare i bisogni e i desideri del proprietario. L'esempio più importante di chopper è dato dalle Harley-Davidson che si possono vedere nel film del 1969 Easy Rider.

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Capitan America di Easy Riders

In California e in Florida durante gli anni '50 e gli anni '60 alcuni appassionati di moto cominciarono ad eliminare, in inglese chop da cui il nome, dalle proprie moto tutte quelle parti che sembravano troppo grandi, pesanti, brutte o non assolutamente necessarie al funzionamento del mezzo. Elementi tipici di questa lista erano i parafanghi, le luci di direzione e, a volte, il freno anteriore. Anche la sella di serie veniva eliminata per permettere di sedersi il più in basso possibile sul telaio della moto. In molti casi questi telai erano dei telai rigidi, cioè senza sospensione posteriore che venne introdotta sulle Harley-Davidson solo nel 1958. Le pedane venivano montate il più avanti possibile eliminando anche qui le grandi pedane di serie. La ruota anteriore, il faro e il serbatoio di serie venivano sostituiti con equivalenti più piccoli. Molti Chopper venivano verniciati in nero opaco o con brillanti colori metallizzati. Molto comune era anche l'aggiunta di parti cromate ottenute sia dalla cromatura dei pezzi di serie che montando parti speciali. A seconda delle inclinazioni del proprietario potevano venire montati sulla moto dei manubri molto alti, delle forcelle lunghe e dentate oltre a marmitte aggiuntive.

La legislazione esigeva, e in alcune zone ancora esige, che ci fosse la possibilità di trasportare un passeggero e che quindi venisse previsto un alloggiamento per ospitarlo. Cominciarono quindi a venir montate delle alte spalliere verticali, chiamate sissy bars, che spesso risultavano più alte della testa del guidatore.

Il processo di eliminazione delle parti e di abbassamento del baricentro faceva si che la moto guadagnasse qualcosa in termini di maneggevolezza e di prestazioni, ma non era questo lo scopo ricercato da coloro che creavano un chopper. Lo scopo principale era di mostrare e di provocare esibendo una moto essenziale e nuda in confronto alle Harley-Davidson di serie e alle sovradimensionate, negli USA, autovetture di quel periodo.

In Italia non hanno avuto molta fortuna anche se, negli anni '70, la casa motociclistica Fantic Motor ne avesse messo in produzione un modello di serie, in cilindrate di 50 e 125 cc.

I chopper hanno conosciuto un ritorno verso la fine degli anni '90 nei quali ditte quali quella fondata da Jesse James, appunto la Jesse James West Coast Chopper, costruiva costose motociclette in stile chopper oltre a produrre una grande quantità di marchandise - vestiti, adesivi, accessori - sullo stesso tema.

In ogni caso va fatta però una distinzione tra i veri chopper, che sono moto per così dire smontate e le moto personalizzate, spesso costruite appositamente per un cliente, dette anche custom-cruiser. L'emittente televisiva Discovery Channel ha prodotto una serie basata sulla ditta Orange County Chopper, in onda anche in Italia, con il titolo American Chopper - The Series. Ora nonostante il nome della ditta possa trarre in inganno, le moto che vi vengono prodotte possono essere considerate delle custom e non dei chopper.

Edited by BikerSer - 18/8/2007, 03:47
 
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BikerSer
view post Posted on 18/8/2007, 02:46




Custom

Le moto Custom sono caratterizzate da una seduta molto bassa, un interasse lungo con pedane avanzate e in genere dallo pneumatico posteriore largo, oltre a particolari accessori, realizzati come unici esemplari, nonché per ultimo, il colore e gli elementi grafici dipinti sul motociclo, che lo rendono assolutamente unico, appunto un custom.

Le Custom per antonomasia sono le Harley Davidson; essendo una tipologia a se stante a dato vita a molti cloni che hanno copiato chi più chi meno le suddette moto.

Le moto Custom sono veicoli spesso ritenuti adatti ai lunghi viaggi in quanto la posizione evoca comodità. E' vero l'esatto contrario, sono le più scomode proprio perché la posizione eretta , spesso con le braccia larghe ad impugnare i manubri e le gambe distese, è poco aerodinamica e affatica molto il conducente.

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Yamaha Vild Star Custom
 
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BikerSer
view post Posted on 18/8/2007, 21:56




Sidecar

Una motocarrozzetta è un motoveicolo a tre ruote, ottenuto dall'accoppiamento di una motocicletta ad un sidecar (termine con cui è normalmente conosciuto il veicolo intero).

Il sidecar consiste di un telaio (che è saldamente fissato al telaio della motocicletta da un lato e sostenuto dalla sua ruota dall'altro) e da una carrozzeria. La carrozzeria fornisce spazio per il sedile di un passeggero, ma anche per due passeggeri e un piccolo baule sul retro. In alcune versioni la carrozzeria del sidecar viene usata per trasportare solo merci (come sulla piattaforna di un camion).

La terza ruota del sidecar talvolta è motrice (solitamente tramite un differenziale, per migliorare la guidabilità del veicolo nel fuoristrada.

Prima degli anni '50 i sidecar erano abbastanza diffusi, fornendo un'alternativa economica all'automobile. I sidecar trovarono inoltre impiego come mezzi militari e della polizia. Durante la II guerra mondiale, le truppe tedesche usarono molti sidecar su meccanica BMW e Zündapp.


BMW sidecar del 1937

Nell'Europa Occidentale e sul nostro mercato hanno avuto una certa diffusione modelli prodotti su meccaniche delle C.Z. e Jawa (Repubblica Ceca) e Moto Guzzi (Italia).


BMW sidecar del 1966

I sidecar odierni, per l'uso stradale, sono più che altro una curiosità. Alcuni dei produttori motociclistici con versioni di sidecar in listino sono: IMZ-Ural e Izhmash in Russia, Dnepr in Ucraina e Chang Jiang in Cina (tutti basati sullo stesso motociclo BMW della II guerra mondiale). I sidecar si vedono spesso sulle strade russe e ucraine. Altri produttori come BMW e Honda hanno pure in listino delle versioni sidecar, sono diffusi principalmente in Germania, Olanda e Belgio e costituiscono una valida alternativa all'automobile, offrendo a conducente ed ai tre passeggeri (uno dietro e due nel sidecar) un confort paragonabile a quello di un'automobile.

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BMW sidecar 2004


Honda Goldwing 2001

Esistono anche dei sidecar del tipo da motocross. Questi sono telai costruiti appositamente per affrontare condizioni molto impegnative su circuito. Questo sport ha anche alcuni seguaci negli Stati Uniti, in Australia e in Nuova Zelanda.


Motocross sidecar

Esistono anche dei sidecar per le corse su pista, che però differiscono molto dai tradizionali sidecar. Il veicolo è estremamente basso e allungato. Il pilota guida praticamente sdraiato sulla moto, mentre il passeggero svolge un ruolo fondamentale nel mantenere l'equilibrio del mezzo in curva, evitandone il ribaltamento.

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Sidecar da corsa

Edited by BikerSer - 13/2/2008, 12:12
 
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BikerSer
view post Posted on 18/8/2007, 22:16




Altri sidecar...e...curiosità...

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Harley Davidson Electra Glide Ultra Classic con sidecar


Indian sidecar

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Yamaha R1 sidecar

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Hayabusa sidecar

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Triumph Trophy sidecar

...e queste???

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Storica

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JD Service Box sidecar del 1927

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Biker Funeral sidecar

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Custom Chopper sidecar


Harley Davidson Electra Glide Ultra Classic con sidecar nella neve

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Vespa sidecar

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Altra Vespa sidecar

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Ciclo cross sidecar

Edited by BikerSer - 13/2/2008, 12:13
 
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EVOLUTIONFRA
view post Posted on 15/9/2007, 21:42




STILE GALLERY

Se avete una Harley dovete avere uno stile, se avete altre moto avete una moto e basta! Questo in breve il senso della 'Gallery', tra il serio e il faceto. Perché il mondo Custom è nato in gran parte con le H-D e, dopo tanti anni, gli stili si sono moltiplicati così tanto che oggi la confusione è totale.

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OFFICIAL
Caratteristiche: Nessuna, o meglio, la bellezza dell'originale.
Aspetto: standard, ma molto interessante se si tratta di modelli ben riusciti o molto particolari che è meglio non 'toccare' (ad esempio: la Night Train, il Road King, la V-Rod, etc.).
BikerLook: abbigliamento H-D originale.

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SHOW BIKE
Caratteristiche: costosissime, poco conveniente da andarci in giro, realizzate quasi esclusivamente per i contest o per farsi un nome come produttore o stilista, illegali sulla strada.
Aspetto: rutilante, pomposa, oltremisura, bellissima.
BikerLook: ...quando ne vedete una in giro ditemelo.

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BOBBER
Caratteristiche: cerchi neri, rossi o bianchi, scarichi fasciati, ruote tacchettate, l'anteriore grossa, niente cromo, cambio anche a mano, senza parafango anteriore
Aspetto: nostalgico, meglio se cambia ogni anno, meglio se un vecchio Pan. Adatta ad andare lenta, come una ronda di quartiere, ma anche a macinare 3000 Km senza una parola.
BikerLook: da duro, col pizzetto o testa rasa, meglio se fat.

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DIGGER
Caratteristiche: è la moto bassa e lunga con telai allungati al cannotto, ideata e realizzata in molteplici esempi da Ness, ai suoi tempi, ultimamente rivalutata dai customizer giapponesi.
Aspetto: molto rasoterra ma non low rider.
BikerLook: senza fronzoli, molto vintage ma sprezzante delle mode.

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CAFE RACER
Caratteristiche: pronta per correre, non per vincere. Lo stile è nato negli anni '60 in Inghilterra, quando era più facile vederle (perlopiù erano BSA, Norton o Triumph) di fronte ai pub londinesi che sui circuiti di gara.
Aspetto: look da corsa, ma non esasperata, un po' vintage.
BikerLook: in pelle datata, un po' snob, molto english nei modi.

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CHOPPER
Caratteristiche: lunghe forcelle, manubrio alto, ruota anteriore piccola e senza freno, accensione a pedale, frizione suicida. La variante più attuale di questo stile è quella californiana: la 'Frisco Style'.
Aspetto: povero senza accessori, lunga, essenziale, dalle linee pulite, dai colori forti. Adatta ai lunghi percorsi sulle Highway, scomoda e poco pratica da manovrare in città.
BikerLook: da figlio dei fiori, sempre col sacco a pelo dietro.

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CLASSIC
Caratteristiche: ...oppure 'Old Style' o 'Vintage', con differenze tipo nuova moto in stile classico, vecchia moto ben restaurata oppure vecchia moto e basta. Frizione a leva, accensione (se ce la fa) a pedale, forcelle Girder, sella singola, faro alto, manubrio a corna di bue.
Aspetto: di grande rispetto, una leggenda viaggiante.
BikerLook: rigorosamente in pelle e frange con barba lunga.

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DRAG
Caratteristiche: primaria a vista, gomma posteriore 200-250, sovralimentata / doppi carburatori, scarichi high-performance.
Aspetto: grintoso, nervoso. Adatta alle sfide ai semafori oltre che sul quarto di miglio in pista, molto cangiante nei colori.
BikerLook: abbigliamento racing, tute intere, sempre in pelle.

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FULL CUSTOM
Caratteristiche: detto anche ''Radical Custom'', in pratica di originale non ha quasi nulla. Da questo concetto sono nate le Clone Bike, ovvero produzioni in serie di Full (aftermarket) Custom. (in foto una ex... sportster)
Aspetto: "Cos'è? Un nuovo modello H-D?" Molto billet.
BikerLook: pulito, semplice per non sovrastare la moto.

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FULL DRESSEP
Caratteristiche: Niente che non ci abbia già pensato la casa madre, altre luci in più non guastano, d'obbligo l'interfono e tre antenne.
Aspetto: strapesante. Adatta agli ultra cinquantenni e over 100 Kg.
BikerLook: abbigliamento tecnico da viaggio, d'obbligo il passeggero al seguito (meglio se una pupa... proporzionata al pilota

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GHOTIC
Caratteristiche: tutto si basa sulla verniciatura e sui disegni aerografati su quasi tutta la moto, molti accessori skull anche artigianali, aste fatte ad osso, testate a teschio.
Aspetto: tenebrosa, dark, non bisogna scadere nello stile Rat.
BikerLook: ...non saprei, potreste chiedere a Jim Nasi.

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MILITARY
Caratteristiche: non richiede accessori particolari, a parte forse il fodero per un fucile e una stella bianca sul tank.
Aspetto: solo l'aspetto militare e la colorazione giusta, variante Desert Storm in colore caki, meglio se è originale del '44.
BikerLook: mimetica da Marines oppure pilota della RAF.

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POST ATOMYC
Caratteristiche: tubi, griglie, e saldature varie, niente cromo, simile allo stile 'Rat' per risultati.
Aspetto: reduce da un evento catastrofico, ma pronta a combattere con il caos regnante. (lo stile è in disuso)
BikerLook: in pelle molto borchiata, catene e varie

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RACING
Caratteristiche: principalmente in stile Dirt-Track, molto performante, scarichi Supertrapp 2 in 2, forcellone modificato.
Aspetto: sportivo, il colore arancio è di base.
BikerLook: sportivo di tendenza

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RAT
Caratteristiche: dissacrante, ...basta che cammina. Esemplari a volte realizzati solo per bike show dedicati.
Aspetto: accroccato, saldature a vista, verniciature opache o ruvide, largo uso di parti non originali.
BikerLook: da freaker, barbuto, sporco o stracciato o magari mascherato, gilet in pecora da vikingo, corna sul casco.

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WEST COAST
Caratteristiche: sono le tendenze californiane tipo 'Frisco Style', molto billet, spesso con primaria a vista, molto high-tech, rifinitissime.
Aspetto: spesso si tratta di choppers, ma dal contenuto 'ricco', l'esponente di spicco è Jesse James e tutti i suoi proseliti.
BikerLook: molto simile ai rapper bianchi, scarpe sportive, canotta, t-shirt di tendenza non H-D o felpe, cappello in lana o casco di tendenza.

da:Harley Village

Edited by EVOLUTIONFRA - 21/9/2007, 16:54
 
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Kincaid
view post Posted on 16/9/2007, 00:06




Complimenti :happybiker:
 
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EVOLUTIONFRA
view post Posted on 16/9/2007, 00:48




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la vostra soddisfazione e il mio miglior compenzo...
:bikerOK:
 
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killababy
view post Posted on 24/11/2008, 23:24




La vera storia del saluto tra motociclisti.

Antico gesto che pare risalga al tempo in cui i
cavalieri cavalcavano ancora un sol cavallo per volta e
in carne ed ossa. La leggenda narra infatti di un
cavaliere solitario in sella al suo destriero da non si
sà quanti giorni, che percorreva in salita un sentiero
di montagna in una tranquilla giornata di sole. In
alcuni tratti egli godeva nello spronare il suo cavallo
per sentire il vento attraverso le fessure della sua
armatura per poi rallentare e godersi i rumori del bosco
che attraversava. Intanto più in alto e più in là verso
l'orizzonte si scorgevano già le torri del castello dove
era diretto. Al cavaliere gli si illuminarono gli occhi
dalla gioia. Quand'ecco scorgere in lontananza ed in
direzione contraria la figura di un altro cavaliere che
si avvicinava anch'egli felice. Quando i due si
incrociarono, quello proveniente dal castello,
sollevando la mano destra e con l'indice ed il medio
disposti a "V", esclamò: "Mi spiace amico, arrivi 2, la
principessa me la son già scopata io!" e si allontanò al
galoppo... Ecco quindi come è giunto fino a noi,
cavalieri di oggi, il gesto di salutarsi con le
classiche dita a "V", poichè quello che non saluta,
automaticamente impersonifica il cavalier cornuto...
:B):

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shadow84tiger
view post Posted on 25/11/2008, 16:09




:D grandissime info ser!! me le sono lette benino!!!
 
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division_panzerTAA
view post Posted on 27/11/2008, 10:10




belle---
 
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maxtardi
view post Posted on 1/7/2010, 17:25




complimentissimi!!!
veramente tutto molto interessante :bikerOK:
 
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13 replies since 18/8/2007, 01:29   20296 views
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